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Dies Academicus 2025-2026 – Educare a una pace disarmata e disarmante

Tutti gli studenti, i docenti e il personale di segreteria sono invitati presso la Sala Longhin del Seminario Vescovile di Treviso, giovedì 18 dicembre 2025 alle ore 18.30 per la prolusione al nuovo Anno Accademico e la consegna dei titoli di studio conseguiti nel 2024/2025.

Interviene il prof. don Bruno Bignami, Direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e del lavoro della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), Docente di Teologia morale, Presidente della Fondazione “don Primo Mazzolari” e postulatore della sua causa di beatificazione.

A seguire, dopo un momento conviviale, un momento musicale presso la chiesa dell’Immacolata, con il coro Kalicantus (diretto dal M° Stefano Trevisi).

 

L’incontro e la serata sono aperti anche a familiari ed amici e sarà occasione per lo scambio degli auguri per il prossimo Natale.

 

Informazioni nel file allegato.

 

Treviso, 28 novembre 2025

L’intervento di padre Giacomo Costa e il saluto del Direttore nei 50 anni della SFT

La formazione al centro, nelle parole di padre Giacomo Costa, ospite della nostra Diocesi, in occasione del cinquantesimo della Scuola di formazione teologica

Non tanto una serata celebrativa per i 50 anni della Scuola diocesana di formazione teologica, ma un’occasione per guardare alle esigenze formative di oggi e del futuro, che nascono, soprattutto, dal cammino sinodale intrapreso dalla Chiesa. Venerdì 14 novembre, all’auditorium San Pio X, l’intervento di padre Giacomo Costa, gesuita, consultore della Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi, ha aiutato i presenti ad avere proprio questa prospettiva. Il tema che gli è stato affidato – “Per una formazione “integrale, continua e condivisa in una Chiesa sinodale missionaria” – evocava davvero il percorso compiuto in questi anni dalla Chiesa universale e dalle Chiese che sono in Italia. E padre Costa ha portato la sua riflessione, a partire dalla propria personale esperienza di questi anni, a servizio del processo sinodale della Chiesa, e sulla scorta dei Documenti finali del Sinodo dei Vescovi (2021 – 2024) e del Cammino sinodale italiano (2021 -2025), evidenziando i tratti comuni sull’importanza di una formazione che sia “integrale, continua e condivisa”, il cui scopo “non è solo l’acquisizione di conoscenze teoriche, ma la promozione di capacità di apertura e incontro, di condivisione e collaborazione, di riflessione e discernimento in comune, di lettura teologica delle esperienze concrete”.

“Vivendo il processo sinodale abbiamo preso nuova coscienza che la salvezza da ricevere e da annunciare passa attraverso le relazioni” ha ricordato p. Costa, che ha messo in luce il fatto che ogni vocazione, carisma, ministero esiste in relazione agli altri, in uno scambio reciproco di doni nella Chiesa, popolo di Dio. “Valorizzando tutti i carismi e i ministeri, la sinodalità consente al Popolo di Dio di annunciare e testimoniare il Vangelo alle donne e agli uomini di ogni luogo e di ogni tempo, facendosi «sacramento visibile» (LG 9) della fraternità e dell’unità in Cristo, voluta da Dio. Sinodalità e missione sono intimamente congiunte: la missione illumina la sinodalità e la sinodalità spinge alla missione”. Una missione che ha bisogno della partecipazione di tutti i membri della comunità, sulla base di una corresponsabilità differenziata, soprattutto nei processi decisionali. Padre Costa ha approfondito il significato del discernimento ecclesiale in comune – il metodo che abbiamo riconosciuto in questi anni come proprio di una Chiesa sinodale -, allo scopo di riconoscere e accogliere la volontà di Dio, rispetto ai passi da compiere. Un discernimento che ha come strumento anche la conversazione nello Spirito – diventata una bella consuetudine nelle nostre comunità -, che consente di fare spazio agli altri e all’Altro, nell’ascolto reciproco e nella preghiera. Molti gli spunti sulla formazione affidati ai presenti da padre Costa, che ha sottolineato come, per crescere in uno stile sinodale, sia importante attivare processi di discernimento ecclesiale che riguardano sia l’individuazione delle priorità della missione, sia la definizione di procedure di “governance” adeguate a una Chiesa sinodale. Servono, allora, persone competenti capaci di accompagnare tali processi, serve formarsi alla sinodalità, anche preparando facilitatori. “In Italia, questa prospettiva della formazione è veramente centrale, è stata scelta come uno degli assi portanti del Cammino sinodale, ed è una formazione a livello personale, comunitario e a livello strutturale, perché dobbiamo crescere anche nel dare forma alle strutture attraverso cui viviamo nella Chiesa”. “Dobbiamo diventare una Chiesa che si ascolta veramente e ascolta quello che fa lo Spirito”, ha detto padre Giacomo mostrando la foto – simbolo del Sinodo: i delegati a confronto in aula Paolo VI, attorno a tanti tavoli rotondi, sotto la “direzione musicale” del Cristo risorto, nella grande scultura bronzea che domina l’aula.

Durante la serata, moderata da don Antonio Mensi, vicario per le Collaborazioni pastorali,  sono intervenuti anche il direttore della Scuola di formazione teologica, don Virgilio Sottana, e il vescovo, mons. Michele Tomasi. Il Vescovo, sia nel saluto iniziale che nel suo intervento conclusivo, ha messo in luce il prezioso servizio della Scuola fin dai suoi inizi, e di recente l’impegno per il percorso formativo offerto agli organismi di partecipazione di tutta la diocesi. Un servizio destinato anche ad ampliarsi, ha sottolineato il Vescovo, che “diventa così un accompagnamento dei percorsi formativi di tutto il popolo di Dio in cammino – laici, consacrati e prebiteri -, un popolo che vuole continuare a darsi forma attingendo alle Scritture, alla tradizione, al magistero, alla riflessione teologica, capace di ridarsi parole per dialogare, parole da ascoltare, da condividere, da comunicare, per riuscire a dire, anche oggi, la bellezza della nostra fede e la bellezza di Cristo”.

(Alessandra Cecchin – articolo pubblicato nella Vita del popolo del 23 novembre 2025)

 

 

 

 

 

 

Cinquant’anni fa, il 19 ottobre 1975, usciva nel settimanale diocesano La Vita del Popolo un breve articolo – a firma dell’allora “Ufficio Diocesano di Pastorale” – dal titolo “Scuola di teologia per tutti”, in cui si annunciava l’imminente avvio di un “Corso triennale di teologia”. Iniziava così: “Molti sono i laici che da tempo chiedono che venga loro offerta la possibilità di un approfondimento teologico per una formazione personale e per una preparazione all’impegno apostolico”.  E vent’anni dopo, uno dei primi iscritti, ricordando quei giorni, scriveva: “La cosa era davvero appassionante per tutti coloro che, scegliendo di essere cristiani, già impegnati in parrocchia per attività varie, sentivano l’esigenza di approfondire di più… Non c’era alcun interesse personale nella scelta di frequentare quella scuola, se non il desiderio di approfondire, conoscere e capire meglio la Parola di Dio”.

Queste parole, rilette oggi a distanza di tanti anni – mentre molte cose sono cambiate, nella società, nella Chiesa, e quindi anche nella nostra Scuola diocesana – non solo ci riportano all’entusiasmo e alla freschezza degli inizi, in quella stagione di Chiesa vivacissima che furono gli anni del post Concilio, ma sono parole in cui si avverte anche una passione e una sete che non sono mai venute meno nel corso degli anni. Una passione e un desiderio che hanno sempre motivato le tante persone – alcune migliaia! – che in questi decenni hanno frequentato le attività della Scuola. Sono loro che, con la propria presenza attiva e costante, con la personale ricerca interiore e le proprie attese, “hanno reso possibile” la Scuola, così come continua ad essere oggi. Molti siete presenti anche stasera.

Ecco, è a questa vostra passione e generosità che la Scuola in questi decenni ha offerto il proprio servizio per una formazione biblica e teologica. Un servizio, certo, al cammino di fede personale, sempre in qualche modo in ricerca. Ma occorre ricordare che per parecchi anni la Scuola ha anche contribuito alla formazione di chi si preparava a diventare insegnante di religione nella scuola primaria e secondaria. E progressivamente è cresciuta negli ultimi decenni anche la collaborazione con vari Uffici diocesani, per cercare di andare incontro alle esigenze formative di chi svolge un servizio nella propria comunità parrocchiale, in ambito liturgico, caritativo, e di annuncio.

Se allora un anniversario è anzitutto l’occasione per rendere grazie di tanto bene ricevuto, il primo grazie stasera va a voi, “studenti” di ieri e di oggi, per la vostra passione e dedizione che continua ad arricchire il cammino delle comunità cristiane, della nostra Chiesa diocesana.

E, insieme, vogliamo stasera anche esprimere sincera gratitudine a tante persone che nel corso degli anni hanno dato il loro personale contributo, con generosità di tempo e di energie, al servizio della Scuola. Penso anzitutto ai tanti docenti che si sono succeduti in passato e a quelli che tutt’ora mettono a disposizione le loro competenze e la loro passione; in particolare vorrei ricordare quei docenti che sono stati anche direttori della Scuola, a partire da quelli che possiamo chiamare i “padri fondatori”, don Antonio Marangon e don Piero Fietta, ai quali tutti noi dobbiamo molto; e poi dal 1998 al 2004 don Leone Cecchetto, e dal 2004 al 2016 don Stefano Chioatto, al quale sono personalmente grato per la vicinanza manifestatami in questi anni. Penso poi al personale di segreteria, di oggi – la cooperatrice Laura – e di ieri, a partire dall’immancabile Maria Concetta (per tanti anni segretaria: anche a lei la Scuola deve molto) e tante altre persone che negli anni hanno dato una mano, in modi diversi, per un servizio che ancora oggi rimane fondamentale per le attività della Scuola. Penso anche agli Uffici diocesani, a tanti che hanno collaborato in questi ultimi anni. E, non ultimo, il nostro Seminario diocesano, che continua generosamente a mettere a disposizione i suoi ambienti. A tutti vogliamo esprimere stasera il nostro grazie sincero e riconoscente.

Infine, permettete un grazie particolare – e anche personale – al nostro Vescovo Michele, al vicario per le CoPas don Antonio Mensi e al delegato Andrea Pozzobon, per l’attenzione riservata alla Scuola in questi ultimi anni, con un contributo di riflessione e di prospettiva che – sono certo – potrà dare continuità a questa lunga tradizione, secondo le esigenze che il nuovo contesto ecclesiale richiede. Ci auguriamo che possa crescere sempre più nelle nostre comunità la sensibilità circa il valore della formazione biblica e teologica, per una presenza e testimonianza cristiana sempre più limpida e luminosa di fronte alle sfide di questo nostro tempo. Grazie.

don Virgilio Sottana, direttore SFT

Ritorno in Terra Santa – 28 dicembre 2025 – 3 gennaio 2026

Dopo più di due anni, le condizioni attuali, per quanto segnate ancora da molte incognite, permettono finalmente di tornare a vivere il pellegrinaggio “per eccellenza”, quello in Terra Santa. A conclusione dell’Anno Giubilare, con l’auspicio che la pace (quella vera) possa essere un frutto duraturo di questo anno di grazia, vogliamo porre un piccolo segno di speranza, di vicinanza e solidarietà con le popolazioni locali, provate così duramente in questo tempo.

Vi invitiamo a vedere anche l’invito del Patriarca e del Custode di Terra Santa a riprendere al più presto i pellegrinaggi, come hanno già iniziato a fare molti gruppi, soprattutto non provenienti dall’Italia: https://www.terrasanta.net/2025/11/un-nuovo-appello-ai-cristiani-tornate-come-pellegrini-in-terra-santa

Guida del pellegrinaggio sarà don Michele Marcato

 

ISCRIZIONI ENTRO SABATO 22 NOVEMBRE

 

Programma (7 giorni/6 notti)

Domenica 28 dicembre – 1° giorno

Ritrovo aeroporto di Venezia ore 7.45, in modo da fare le operazioni di imbarco per il volo EL AL – LY 290 VENEZIA – TEL AVIV (10.30 – 14.35)

Dopo le operazioni di sbarco all’aeroporto “Ben Gurion”, procederemo verso Betlemme, dove avremo la celebrazione della Messa domenicale e la visita a una comunità cristiana, o a un luogo di carità; in serata, sarà possibile una prima visita orientativa della città. Pernottamento Hotel Ambassador (Betlemme)

Lunedì 29 dicembre – 2° giorno

Vista alla Basilica di Betlemme (S. Messa), Grotta della Natività e Grotta del latte, proseguimento verso il Campo dei pastori dove, secondo il Vangelo di Luca, gli angeli sono apparsi ai pastori portando l’annuncio della nascita di Gesù. Incontro con una comunità cristiana e visita a un luogo di carità. Pernottamento Hotel Ambassador (Betlemme)

Martedì 30 dicembre – 3° giorno

Partenza per Qasr El Yahud (Luogo del Battesimo di Gesù) presso il fiume Giordano, per poi procedere verso Gerico, dove è prevista la Messa e il pranzo al Mosaic Centre di Gerico. Risalendo verso Gerusalemme, sosta nel deserto e a Betania, presso la casa di Maria, Marta e Lazzaro. Pernottamento Hotel Ambassador (Betlemme).

Mercoledì 31 dicembre – 4° giorno

Partenza per l’Herodion e proseguimento per Taybee, unico villaggio palestinese totalmente cristiano, dove celebreremo la S. Messa e incontreremo alcuni cristiani del luogo. Procederemo poi per Gerusalemme, per una prima visita orientativa alla città. Pernottamento Hotel Ambassador (Betlemme).

Giovedì 1° gennaio – 5° giorno

Scenderemo a piedi dal Monte degli Ulivi, passando per il luogo dell’Ascensione, la Basilica dell’Eleona (dove Gesù ha insegnato ai suoi il Padre nostro), il convegno Dominus flevit, fino al Getzemani, luogo dell’agonia di Gesù, con la Chiesa delle Nazioni, la grotta dell’arresto e la “tomba di Maria”. Nel pomeriggio, nel cosiddetto “Sion cristiano”, si potrà visitare il Cenacolo (facendo memoria anche della Pentecoste), la basilica della “Dormizione di Maria” e la chiesa di San Pietro in Gallicantu (luogo del processo religioso di Gesù e del rinnegamento di Pietro). Pernottamento Ritz Hotel (Gerusalemme)

Venerdì 2 gennaio – 6° giorno

Visita alla Chiesa di S. Anna e alla Piscina probatica (guarigione del paralitico), al Convento della Flagellazione, da cui parte tradizionalmente la “Via dolorosa”, con visita del nuovo museo e, possibilmente, incontro – testimonianza. Percorreremo poi la “via Dolorosa”, per le vie della Città vecchia, fino alla Basilica del Santo Sepolcro, a cui dedicheremo tempo abbondante per la visita e per un tempo di preghiera personale (S. Messa). Visita al quartiere ebraico e la “Muro occidentale” detto “Muro del pianto”. Pernottamento Ritz Hotel (Gerusalemme)

Sabato 3 gennaio – 7° giorno

Santa Messa al Santo Sepolcro (al mattino presto) e partenza verso l’aeroporto, con sosta lungo il tragitto.

 

Informazioni e costi in allegato.

50° anniversario della Scuola di Formazione Teologica

In occasione dei 50 anni di attività della Scuola di Formazione Teologica, la diocesi di Treviso, in collaborazione con la SFT,
propone una serata formativa, rivolta a tutti, in cui sarà presentato l’orizzonte della formazione che emerge dal documento finale del Sinodo dei Vescovi “Per una chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione” (novembre 2024), riferimento principale per il cammino diocesano dei prossimi anni.

La serata ha il titolo

Per una formazione “integrale, continua e condivisa”

in una Chiesa sinodale missionaria.

Relatore: padre Giacomo Costa Sj,

consultore della segreteria generale del Sinodo dei Vescovi

 

L’appuntamento è venerdì 14 novembre presso lauditorium del Pio X (viale D’Alviano, 3 TV) alle ore 20.30.

Viaggio studio in Tunisia – dal 24 aprile al 1° maggio 2026

L’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Giovanni Paolo I” e la Scuola di Formazione Teologica di Treviso, in collaborazione con l’agenzia FrateSole, propongono per il 2026 un nuovo viaggio studio – pellegrinaggio, con lo stile consueto, caratterizzato da un approfondimento culturale in clima di condivisione spirituale, con momenti di preghiera e, dove possibile, la celebrazione della Santa Messa quotidiana. La proposta è aperta a tutti, anche se rivolta principalmente a studenti dell’ISSR e della Scuola di Formazione Teologica.

Per gli Studenti Ordinari o Fuori Corso dell’ISSR sono previste agevolazioni economiche e la possibilità di riconoscimento di 3ECTS da integrare nel piano di studi in accordo con il Direttore (a condizione di realizzare un elaborato da concordare con i docenti dell’Istituto che parteciperanno al viaggio), oltre al riconoscimento delle “ore di frequenza” per le lezioni che si perderanno.

Il professor Cluade Lepelley sosteneva che Il cristianesimo occidentale non è nato in Europa, ma nel sud del Mediterraneo”: il nostro cammino sarà una scoperta in questo senso, supportata dalle visite ai vari siti e dalle letture che affronteremo in loco. Non tralasceremo di farvi scoprire la sua bellezza: i suoi siti, le origini puniche, il sovrapporsi della civiltà romana, bizantina ed araba, i meravigliosi mosaici dove troveremo raccontata tutta questa storia, senza tralasciare le caratteristiche geografiche: il deserto, le oasi, le montagne e i laghi!

Saremo accompagnanti da don Davide Fiocco alla scoperta delle “tracce” di S. Agostino, dei primi martiri cristiani e dei “conflitti” che hanno permesso di chiarire – a volte anche in maniera conflittuale – la nostra fede cristiana. Si potranno anche investigare le possibilità di dialogo tra Islam e Cristianesimo, dal momento che visiteremo anche Kairouan, la quarta più importante Città Santa dell’Islam (dopo Mecca, Medina e Gerusalemme).

Programma

                                  

venerdì 24 aprile – BOLOGNA / MUSEO DEL BARDO/ TUNISI/ GAMMARTH

Ritrovo dei partecipanti presso il Seminario di Treviso (ore 6.15) per raggiungere il Pullman l’aeroporto di Bologna; disbrigo delle formalità d’imbarco e partenza alle ore 11,25 per Tunisi con volo diretto Tunis Air. Arrivo nella capitale tunisina verso le 11.55 (ora locale), ritiro dei bagagli, incontro con la guida e pranzo in ristorante.

Iniziamo le visite cominciando da uno dei Musei più importanti dell’Africa, il Bardo, (il più antico museo arabo, inaugurato nel maggio del 1888), che conserva importanti memorie cristiane – soprattutto negli splendidi mosaici – che ci permettono di comprendere la grande presenza della chiesa nei primi secoli.

Successivamente raggiungiamo la Medina di Tunisi, dove presente e passato, moderno e antico si amalgamano in un tutt’uno, conferendole un aspetto particolare: questo è il luogo più autentico della città, un’immersione nei colori, nelle tradizioni e nei profumi tipicamente tunisini. Un labirinto di vicoli stretti in mezzo ai quali si trovano vari souk, minareti, porte colorate, antiche inferriate, passaggi coperti, musei e luoghi di cultura, sale da tè, scuole coraniche, bagni turchi e minuscoli panifici. Arrivo in serata a Gammarth, sistemazione in albergo, cena e pernottamento.

 

sabato 25 aprile – BULLA REGIA / DOUGGA /AIN DRAHAM

Iniziamo la nostra conoscenza di Sant’Agostino. In mattinata partiamo per il sito archeologico di Bulla Regia altra importantissima città di origine berbera che si “romanizzò” intorno al 234 d.C., per poi decadere lentamente sotto il dominio bizantino. I dati storici posteriori su Bulla Regia sono pochi: il cristianesimo subentrò alla religione locale e pagana che venne bandita dalla legge. Ne danno testimonianza le due basiliche di stile e di epoca bizantina, ricavate da edifici preesistenti. Non conosciamo i nomi dei vescovi prima della fine del sec. IV, quando S. Agostino diretto verso Cartagine vi fece tappa (nel 399) e vi pronunciò un sermone indignato contro la passione per gli spettacoli teatrali che erano opera del diavolo. Pranzo a Dougga, e visita al sito, ricco di imponenti rovine che testimoniano una città numida romanizzata, sviluppata in modo davvero unico dal punto di vista urbanistico: i suoi quartieri sono disposti a terrazze di cui le centrali erano destinate alle abitazioni private più importanti e agli edifici pubblici. Il monumento più imponente del complesso è il Capitolium, eretto dall’imperatore Marco Aurelio e dedicato alla triade capitolina: Giove, Giunone e Minerva. Questa città non venne visitata da Sant’Agostino, ma facciamo memoria, presso la chiesa funeraria del VI sec. dei Martiri di Dougga, sconosciuti nella storia. Vediamo la Cripta funeraria e la tomba della Vergine consacrata “Victoria sanctimonialis in pace”

Proseguiamo sino ad Ain Draham, sistemazione in albergo, cena e pernottamento.

 

domenica 26 aprile – MAKTARIS / SEITLA

In mattinata raggiungiamo l’antica Maktaris in origine una fortezza creata dai re numidi per proteggere il regno dalle incursioni nomadi. La sua fondazione si situa intorno al I sec. a.C. quando coloni punici vi si installarono con il beneplacito dei Numidi. Fu romanizzata nel corso del II d.C. quando conobbe un periodo di grande prosperità, tanto da essere promossa a rango di colonia da Marco Aurelio. Il cristianesimo qui fu molto attivo, come attestano numerose basiliche costruite su edifici più antichi. I Bizantini poi la fortificarono fino all’abbandono totale intorno al X sec. Proseguiamo per Sbeitla, l’antica Sefutela romana dove ci attende un sito archeologico spettacolare e molto esteso. Qui passeggeremo tra le rovine del Foro, con il suo arco monumentale, la piazza lastricata, lo straordinario Campidoglio di pietra dorata, formato da tre templi affiancati e dedicati rispettivamente a Giove, Giunone e Minerva. Tra le rovine troveremo anche alcuni luoghi di culto cristiani, come: i resti della chiesa dei Santi Gervasio e Protasio (che ci fa notare il forte legame che la Chiesa di Tunisia del V-VI secolo d.C. teneva ancora vivo coi martiri e questo dimostra che tale ricordo era vissuto per secoli dalle Chiese) ed il Battistero con il suo significato simbolico del battesimo: i tre scalini indicano i tre giorni che Gesù trascorse nel sepolcro (la vasca indica infatti anche la tomba). Il catecumeno entrava da Occidente (il mondo delle tenebre) e saliva a Oriente. Testimonianza del rito battesimale per immersione totale praticato agli adulti, segno della conversione al cristianesimo. Sistemazione in albergo, cena e pernottamento.

 

lunedì 27 aprile – SBEITLA / GAFSA / TOZEUR

Dopo la prima colazione partiamo per Tozeur, la “città delle gocce di luce”, circondata da una splendida e rigogliosa oasi che conta un numero incredibile di palme da datteri. Durante il trasferimento in località Gasfa ammireremo un lago che si è formato recentemente della superficie di circa 1 ettaro e della profondità massima di 18 metri: il fenomeno, spiegato con la possibile rottura di una falda sotterranea, ha attirato subito numerosi curiosi che ne affollano le rive. Arriviamo a Tozeur, dove in calesse ci addentriamo nell’oasi, dove il vecchio e il nuovo si accostano armoniosamente con le case che mostrano belle facciate decorate a motivi geometrici, ottenuti con mattoni sporgenti e rientranti di color ocra. Sistemazione in albergo, cena e pernottamento.

 

martedì 28 aprile – CHOTT ELDJERID / DOUZ

Dopo la prima colazione in Jeep 4×4 attraversiamo il famoso Chott el Jerid, un’immensa estensione pianeggiante di laghi salati, che durante i periodi caldi per effetto dell’evaporazione si trasformano in distese di cristalli di sale. Arriviamo così a Dous la porta del deserto del Sahara, dove in jeep faremo un’attraversata in mezzo a cordoni di dune dorate, distese di sabbia… e verdi oasi. Sistemazione in albergo a Douz, cena e pernottamento.

 

mercoledì 29 aprile – MATMATA / EL JEM / SOUSSE

In mattinata ci dirigiamo verso Matmata, una piccola città berbera immersa in un paesaggio arido, prevalentemente roccioso, con crateri e crepacci, con un clima torrido che ha costretto i suoi abitanti a scavare le proprie abitazioni sottoterra, collegate le une alle altre da un intricato sistema di gallerie. Raggiungiamo poi El Jem dove visitiamo l’anfiteatro dell’antica città romana di Thysdrus, costruito circa 200 anni dopo Cristo, il terzo per grandezza del mondo romano e il più grande d’Africa, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Raggiungiamo infine Sousse, dove visitiamo il museo che raccoglie una collezione di mosaici e battisteri mosaicati di grandissimo valore. Sistemazione in albergo, cena e pernottamento.

 

giovedì 30 aprile – KAIROUAN / CARTAGINE

Dopo la prima colazione raggiungiamo Kairouan, la 4° città santa dell’Islam circondata da una cinta muraria color sabbia, che racchiude preziosi monumenti che testimoniano un glorioso passato: la Grande Moschea, costruita con tantissime colonne e capitelli corinzi recuperati dall’antica Cartagine ed affiancata dal più antico minareto del nord Africa; la Moschea del Barbiere; il seicentesco pozzo sacro Bir Barbutta.

Proseguiamo infine per Cartagine città fondata dai Fenici, e dove studiò S. Agostino. Visitiamo il sito archeologico con l’anfiteatro (tra i 10 più grandi del mondo romano), luogo del martirio delle Sante Perpetua e Felicita e compagni il 7 marzo 203 sotto Septimio Severo, scoperto dal Padre Delattre nel 1900. Visitiamo l’acropoli punica di Byrsa dove facciamo memoria dei Martiri di Abitina e del Vescovo di Abitina, Fundene. Sistemazione in albergo a Gammarth, cena e pernottamento.

 

venerdì 01 maggio – GAMMARTH/ TUNISI / BOLOGNA

In mattinata, dopo la prima colazione, trasferimento all’aeroporto di Tunisi: disbrigo delle operazioni d’imbarco e partenza alle ore 7,45 per Bologna dove l’arrivo è previsto alle 10,25.

 

ISCRIZIONI entro sabato 20 dicembre 2025: https://forms.gle/Fc9n5w4cYv1Gi5qN6
(compilare il modulo in tutte le sue parte e allegare il documento di viaggio quando richiesto)

 

L’iscrizione sarà considerata valida solo al ricevimento dell’acconto

 

Programma e scadenze in allegato

 

Treviso, 21 ottobre 2025

 

“Facilitatori” si diventa: al via la formazione in collaborazione con la SFT

In questi giorni è stata attivata dalla nostra diocesi, in collaborazione con la Scuola di Formazione Teologica, la fase di promozione e iscrizione al percorso formativo per facilitatori di organismi di partecipazione e di gruppi. Quella del facilitatore è una figura preziosa, emersa in ambito ecclesiale soprattutto in questi ultimi anni di ascolto sinodale e di conversazione nello Spirito.
La proposta è rivolta a laiche/i, presbiteri, diaconi, consacrate/i interessate/i che fanno parte di organismi di partecipazione (Consiglio pastorale parrocchiale, Consiglio parrocchiale per gli affari economici, Consiglio di collaborazione pastorale, Consiglio pastorale diocesano, Consiglio presbiterale), che operano nell’azione pastorale di parrocchie e collaborazioni pastorali, che animano gruppi nell’ambito di movimenti ecclesiali e associazioni.
La formazione di facilitatori è frutto della valutazione della formazione diocesana rivolta ai Consigli pastorali parrocchiali e ai Consigli di Collaborazione pastorale che abbiamo curato tra il 2023 e il 2025, e anche delle indicazioni del Documento del Sinodo dei Vescovi (2024), che al numero 86 sottolinea: “Altrettanto importante è curare la formazione di figure di accompagnatori e facilitatori, il cui apporto si rivela assai spesso cruciale nello svolgimento dei processi di discernimento”; e il n. 87: “Favorire la più ampia partecipazione possibile di tutto il Popolo di Dio ai processi decisionali è la via più efficace per promuovere una Chiesa sinodale”. Figure il cui apporto è “cruciale”, dunque, per vivere appieno i processi di discernimento e per crescere nella partecipazione, nella corresponsabilità e nella sinodalità all’interno delle nostre comunità cristiane, proprio a partire dagli organismi di partecipazione, come sono i Consigli, ma non solo. Anche gruppi e associazioni, infatti, possono avvalersi dell’apporto qualificato di queste persone che, insieme a una sensibilità ecclesiale, possono mettere a servizio questa particolare preparazione.
La proposta formativa si articolerà in una serata introduttiva (dalle 20.30 alle 23) e in quattro giornate formative (9-17.30), secondo il calendario a fianco. L’intera proposta sarà realizzata, con gli stessi contenuti e le stesse metodologie, in tre luoghi diversi della diocesi e in date diverse (sessione 1, 2 e 3). Ognuno è libero di scegliere a quale sessione partecipare. L’adesione è alla totalità dei cinque incontri. La proposta è rivolta a un massimo di 120 persone. In ogni sessione parteciperanno fino a 40 persone (che lavoreranno in due gruppi di 20). Se dovessero pervenire più di 120 adesioni, si valuterà come e quando rispondere alle adesioni ulteriori. Si chiede ai partecipanti un contributo spese di € 40 per l’intero percorso. La metodologia formativa sarà perlopiù di tipo laboratoriale con cicli di esercitazioni esperienziali, riflessività su di esse, e contributi teorici di sintesi (teologici, pastorali, pedagogico-sociali). Una prima comunicazione è già arrivata nelle parrocchie e le adesioni (con il modulo predisposto nel sito della diocesi) stanno arrivando.
La proposta formativa è diocesana ed è pensata e costruita insieme dall’intero team di formatori, costituito da formatori della cooperativa La Esse, alcuni dei quali anche docenti Iusve, e da formatori individuati dalla Scuola di Formazione Teologica.
I temi verteranno su: L’ascolto e la Conversazione nello Spirito; Facilitare il confronto in gruppo (Il gruppo come pluralità e come processo relazionale: la scoperta del gruppo come processo; riconoscere i fattori per l’efficacia di processo del gruppo…); Prendere decisioni in gruppo; Accompagnare processi (Il discernimento comunitario/ecclesiale; Alcuni strumenti per pensare e progettare le riunioni; Valutazione finale del percorso).

Scuola di formazione teologica: per una fede più consapevole

Sta arrivando in questi giorni in tutte le parrocchie il pieghevole – che già da qualche mese si può consultare sul sito – con il programma delle attività della Scuola diocesana di Formazione Teologica per il nuovo anno 2025-2026.

Il desiderio è di far conoscere questa realtà formativa della nostra Diocesi, che da anni si impegna non tanto per offrire un percorso specialistico che abiliti a competenze professionali o ministeriali (per questo ci sono già a Treviso l’Istituto Teologico “Giuseppe Toniolo” e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Giovanni Paolo I”, entrambi collegati alla Facoltà Teologica del Triveneto) quanto per favorire un cammino personale di crescita per una fede più consapevole, libera e capace di “rendere ragione della speranza che è in noi” (cfr. 1Pt 3,15).

In questa prospettiva, i percorsi di introduzione all’Antico e Nuovo Testamento e ai grandi misteri della fede cristiana, così come i percorsi di approfondimento circa questioni di particolare attualità, in ambito spirituale, pastorale, artistico e filosofico-culturale, sono pensati per aiutare i credenti delle comunità cristiane a riscoprire il tesoro che la Sacra Scrittura e la Tradizione della Chiesa custodiscono e offrono anche a noi oggi, ritrovando così le risorse della fede cristiana per abitare questo nostro tempo. Un servizio, dunque, che vuole essere per tutti e che intende andare incontro tanto ai singoli quanto alle comunità, per cercare insieme di rispondere alla sete di senso e di luce che sempre più si avverte.

Anche online

È per questo motivo che dall’anno scorso si è pensato di allargare la possibilità di accesso, valorizzando la modalità online: è possibile, infatti, seguire online un intero corso scelto o più corsi, organizzandosi in gruppo negli ambienti della propria parrocchia, con un minimo di quattro persone. Si vorrebbe così favorire la partecipazione, non però da soli a casa – tranne per qualche eccezione – ma insieme ad altri, mantenendo così la possibilità di condivisione, scambio e confronto, che costituisce una dimensione fondamentale nell’esperienza formativa della Scuola.

A servizio delle Collaborazioni Pastorali

È in questo stesso orizzonte che si può comprendere la scelta della Scuola – in questi ultimi anni – di mettersi a disposizione anche delle esigenze formative diocesane, collaborando con il Vicario e il Delegato per le CoPas e con alcuni Uffici, nel pensare, predisporre e organizzare iniziative formative mirate a varie realtà di servizio presenti nelle comunità e collaborazioni pastorali, tra cui quest’anno – in particolare – il “Corso per facilitatori di organismi di partecipazione e gruppi”.

Si tratta di un cantiere aperto, in cui la Scuola intende collocarsi secondo una logica di sussidiarietà, dando il suo contributo in vista di quel rinnovamento ecclesiale che chiede di declinare e attuare concretamente le esigenze di sinodalità, partecipazione e missione indicate dal Magistero recente.

50 anni di formazione teologica

L’occasione per un ripensamento e un rilancio del servizio della Scuola, all’interno di questo cantiere aperto, sarà anche il cinquantesimo anniversario della nascita della Scuola, che ricorrerà nel prossimo autunno. Vorrebbe essere l’occasione non solo per rendere grazie a tante persone, che in tanti anni hanno lavorato, partecipato e collaborato a vario titolo alle attività della Scuola, ma anche per tornare a riflettere sul valore della formazione – in particolare biblica e teologica – per la vita delle nostre comunità cristiane, e sul servizio che la Scuola può offrire oggi ad esse. Nelle prossime settimane sarà data notizia di alcune iniziative che saranno attivate per l’occasione.

don Virgilio Sottana – direttore Scuola di formazione teologica

Amicizia sociale

L’Istituto Toniolo di Azione Cattolica e l’Ufficio di pastorale sociale, giustizia e pace, salvaguardia del creato della Diocesi invitano a partecipare alla 38° edizione della Settimana sociale dei cattolici trevigiani ed in particolare alla serata inaugurale che si terrà martedì 2 settembre 2025 alle ore 20.45 presso la sala convegni di Ca’ dei Carraresi (Treviso).
Interverranno mons. Michele Tomasi (Vescovo di Treviso), il prof. Aldo Carera (ordinario di storia economica e del lavoro all’università Cattolica di Milano) e il prof. Andrea Michieli (dipartimento di diritto pubblico, internazionale e comunitario università di Padova).

Questa edizione inizierà proprio da Giuseppe Toniolo (1845-1918), uomo di fede, di impegno sociale e di profonda umanità, che ha saputo unire il suo pensiero cristiano con l’attenzione alle sfide del suo tempo: l’etica in economia, il mondo delle cooperative, gli enti locali, i corpi associativi. La sua figura invita a riscoprire l’importanza di un impegno concreto per il bene comune, di una solidarietà autentica e di una responsabilità condivisa.

50^ Settimana Biblica Diocesana – “Gustate e vedete”

I Salmi: voce dell’uomo, voce di Dio.

 

L’appuntamento è dal 30 luglio al 3 agosto 2025 presso il Centro di Spiritualità e Cultura “don Paolo Chiavacci”, a Crespano di Pieve del Grappa (Via Santa Lucia 44, 31017).

L’esperienza è di tipo residenziale, ma sarà possibile partecipare a singoli incontri, oltre che seguire le proposte “a distanza”.

Il programma completo è disponibile a questo link: https://www.issrgp1.it/50-settimana-biblica-diocesana-gustate-e-vedete/

 


Destinatari

  • Operatori pastorali e catechisti.
  • Insegnanti di Religione Cattolica e di altre discipline (con possibilità di utilizzo della Carta Docente).
  • Studenti della Scuola di Formazione Teologica (riconosciuto come un “corso di approfondimento”) e dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose (con possibilità di riconoscere fino a 3 ECTS).
  • Presbiteri, diaconi, religiose/i,
  • Credenti impegnati nell’ascolto/annuncio della Parola di Dio.

 

Quote di partecipazione

Pensione completa dal pranzo di mercoledì a quello di domenica (compresa tassa di soggiorno):

  • Singola € 265,00
  • Doppia (o matrimoniale) € 245,00

Pensione completa singolo giorno (compresa tassa di soggiorno):

  • Singola € 65,00
  • Doppia (o matrimoniale) € 60,00

Spese di segreteria, sia in presenza che “a distanza”:                

  • Tutte le relazioni  € 70,00
  • Una o più relazioni per un singolo giorno  € 20,00 

Quota pranzo/cena (per i non residenti):   € 17,00

 

Altri servizi disponibili:

  • Spazi per consumare il proprio pranzo “al sacco”
  • Possibilità di acquisto di libri a tema, a cura della Libreria Paoline di Treviso
  • Possibilità di pagare tramite Carta Docenti (solo Quota di partecipazione di € 70,00)

 

ISCRIZIONI: tramite modulo online https://forms.gle/UctfJfe2grwN9w6s9

  • In presenza: entro il 19 luglio 2025, o fino a esaurimento dei posti disponibili
  • Online: in qualsiasi momento, anche durante la settimana

 

INFORMAZIONI

Segreteria SFT-ISSR

c/o Seminario Vescovile

P.tta Benedetto XI, 2 – 31100 Treviso

0422 324835 (negli orari di apertura)

info.settimanabiblica@diocesitreviso.it

 

www.sft.diocesitv.itwww.issrgp1.it

 

In collaborazione con

Ufficio Diocesano per l’Annuncio e la Catechesi

Ufficio Diocesano per l’Insegnamento della Religione Cattolica

Ufficio Liturgico Treviso

50 anni di SFT – Iscrizioni aperte per i corsi 2025-2026

È disponibile il programma completo dei corsi e delle proposte per l’anno 2025-2026, con il relativo calendario per i corsi del Biennio-base e di approfondimento.

Le iscrizioni sono aperte durante tutto l’anno a partire dal 28 giugno 2025:
– presso la Segreteria (ad eccezione del periodo di chiusura estiva: 17 luglio – 31 agosto)
– online (inviando una email con il modulo di iscrizione compilato, scaricabile dal sito).
Durante il periodo di chiusura estiva: fino al 31 luglio è comunque possibile iscriversi online. Eventuali iscrizioni inviate nel mese di agosto verranno prese in carico alla riapertura della segreteria, dal 3 settembre 2025.

Per l’iscrizione è richiesto un “contributo spese”:
– per il Biennio-base: €175 all’anno (comprensivo di tutti i corsi)
– per i singoli corsi: €25 ciascuno
Per chi si iscrive all’intero Biennio-base è previsto un incontro di conoscenza con il direttore, concordandolo con la segreteria.